Metti l’etichetta a posto
Bellissima la tua etichetta ma… sicuro che ci sia tutto? Facciamo un dettagliato, ma necessario viaggio nella normativa di settore.
Progettazione grafica, conoscenza del mercato, valori: non basta solo questo per realizzare etichette per vino adatte al commercio. È anche necessario conoscere la normativa di settore, perché ogni informazione necessaria per legge sia trascritta e appaia ben visibile nello spazio che si ha a disposizione: l’etichetta, appunto.
Obbligo e verità
Ci sono dati obbligatori che servono a dire tutta la verità sul vino che stiamo acquistando.
La normativa, regolata dalla direttiva 2000/13/CE del 20/03/2000, stabilisce elementi obbligatori e anche facoltativi, ma raccomandati, per creare etichette per vino trasparenti.
Tutte le informazioni obbligatorie devono essere immediatamente visibili. Ciò significa che il consumatore, guardandole, con un solo colpo d’occhio deve poter reperire tutte le informazioni.
Etichette per vino: i dati obbligatori
Classificare, prima di tutto! L’etichetta deve dire subito se il vino ha o meno la denominazione di origine. Vediamo meglio cosa significa.
La classificazione del vino, quando presente sulle etichette vini, è di:
- Denominazione di Origine Protetta (D.O.C., D.O.C.G., D.O.P.)
- Indicazione Geografica Protetta (I.G.P., I.G.T.).
In tutti gli altri casi si deve indicare la categoria del vino: vino rosso, vino bianco, vino rosato, vino da tavola, vino frizzante e così via.
Le informazioni obbligatorie sono:
- nome del vino, nome della regione o della zona geografica;
- sigla di classificazione italiana (D.O.C.) (I.G.P.), oppure va riportata la categoria (“vino da tavola, vino frizzante”);
- gradazione alcolica;
- quantità, espressa in cl;
- il lotto di appartenenza (che indica la data di produzione);
- indicazione dei solfiti (se superiori ai 10 mg per litro) e di eventuali allergeni.
Tra le informazioni non obbligatorie, che possono però aumentare l’apprezzamento da parte del consumatore, ci sono:
- l’annata di produzione (se almeno l’85% delle uve deve appartenere alla medesima annata);
- il nome del vitigno (se, come sopra, le uve utilizzate sono almeno l’85%);
- i dettagli sui metodi di produzione (barriques ecc.);
- la temperatura di servizio;
- l’abbinamento consigliato.
Nel caso di vini spumanti è necessario riportare il tenore zuccherino e specificare se sono brut, extra brut, dry, extra dry e così via.
I.G.P. e D.O.C.: questione di dettagli
L’indicazione geografica protetta deve essere dettagliata e in particolare si deve indicare:
- l’indicazione geografica;
- la classificazione (D.O.C. o I.G.P. o altro);
- il nome del vitigno o varietà della vite (utilizzato per almeno l’85% nella produzione del vino);
- l’indicazione dell’imbottigliatore o, se il vino proviene dall’estero, dell’importatore;
- l’indicazione di eventuali altri operatori della filiera (distributore, produttore ecc.).
Il vino di denominazione di origine controllata (D.O.C.) o denominazione controllata e garantita (D.O.C.G.) deve riportare queste diciture in etichetta per esteso e mai solo sotto forma di sigla.
Altre diciture specificano il luogo in cui si svolge il processo produttivo: “cascina”, “castello”, “abbazia” indicano che le uve sono state raccolte e trasformate in vino presso le cantine del coltivatore, quando invece si legge “azienda vinicola” vuol dire che il produttore ha acquistato il vino finito o che lo produce a partire da uve acquistate.
Insomma, a differenza di una normale bottiglia di vino, quella di indicazione geografica ha il piacere di presentare il pedigree senza risparmiare particolari!
Etichette a norma: realizzale con Unilabel
Presentare bene un vino è questione di etichetta. Per questo meglio affidarsi a chi realizza da oltre vent’anni etichette per vino: realizza con Unilabel la tua etichetta vino personalizzata!